MUSICA MONTESSORI - materiali | |
In questa pagina sono elencati i materiali montessoriani, riferiti allo sviluppo sensoriale fondamentale per una corretta educazione musicale, con un commento e una breve guida all'utilizzo.
|
|
CILINDRI DEI RUMORI - Il materiale è composto da due scatole, una con il coperchio blu e l'altra con il coperchio rosso, ognuna con sei cilindri di legno al suo interno. I cilindri all’interno delle scatole contengono materiale diverso, affinché quando vengono agitati producono rumori diversi. Questo materiale si inserisce nel più ampio contesto del valore pedagogico dell'educazione dei sensi. "L'educazione dell'udito" scrive la Montessori ne: "La scoperta del bambino" (p.150) "ci porta in modo speciale ai rapporti del soggetto con un ambiente in moto, il quale solo può produrre suoni e rumori. Perché dove tutto è fermo, esiste il silenzio assoluto. L'udito è dunque un senso che può ricevere percezioni solo dal movimento che avviene intorno al soggetto." Suono, dunque, nella sua accezione scientifica: movimento, vibrazione di un corpo elastico; vibrazione irregolare e dunque suono a frequenza indeterminata (il rumore qui oggetto di lavoro con i cilindri) e vibrazione regolare e dunque suono a frequenza determinata. Sono quelli che la Motessori chiama "suoni musicali" (p. 321) quelli cioè che, partendo dalla scala, caratterizzano l'alfabeto musicale (il materiale sensoriale per la distinzione dei suoni musicali è rappresentato dalle campane). Tornando ai cilindri, scrive ancora la Montessori: "pei rumori, c'è nel nostro sistema di oggidì un materiale indicativo assai semplice e primitivo, consistente in scatole di legno (o di cartone) - identiche a due a due - preparate in modo che, disposte in serie, diano sei rumori graduati. Analogo ad altri materiali sensoriali, il sistema delle scatole dei rumori si usa mescolando insieme e quindi appaiando le scatole che, scosse, danno ugual rumore. Quindi, cercando di valutare la differenza tra le scatole di una serie, si mettono su tale guida gli oggetti in gradazione." L'osservazione uditiva delle esperienze realizzate con questo materiale, esperienze proposte anche nella nostra pagina dedicata mostra come l'appaiamento dei cilindri dei rumori si presti ad una doppia lettura sensoriale delle qualità del suono: il timbro e l'intensità. I cilindri in questione, infatti, non sono riempiti tutti con lo stesso materiale e questo induce ad appaiare coppie di rumori uguali per timbro. Al tempo stesso la diversa quantità di materiale inserita all'interno di ogni cilindro, permette l'appaiamento di coppie di suoni uguali per intensità. Non sempre risulta immediatamente leggibile la gradazione di intensità come è riscontrabile nei due video proposti: nel primo l'operatrice unisce le coppie ma non procede ad un appaiamento; nel secondo l'operatrice procede anche all'appaiamento ma utilizza solo tre cilindri con i quali è chiaramente individuabile una diversa intensità sonora. Questo limita l'utilizzo del materiale? Certamente no! Secondo l'impostazione montessoriana, l'educazione sensoriale "conduce all'apprezzamento minimale degli stimoli esterni" per giungere al "distinguere le differenze fra gli stimoli". Il materiale risulta dunque in sintonia con tali principi; sarà l'educatore a predisporre esperienze che, gradualmente, portino il bambino a scoprire e distinguere, fra le differenze, le caratteristiche dell'intensità e del timbro del suono. |
|
|
|
|
|
|
CAMPANE - Educazione del senso musicale - Sul materiale delle campane scrive Maria Montessori ne: "La scoperta del bambino" (pag. 152 e seguenti) "Per l'educazione del senso musicale fu adottata una serie di campane che Anna Maccheroni fece preparare con molta accuratezza. Le campane, ciascuna soprastante a un piedistallo, e separate l'una dall'altra, formano tanti oggetti tutti nell'apparenza identici tra loro; ma percosse con un martellino riproducono i suoni della scala musicale cosicché la sola differenza percepibile è quella del suono. Le singole campane, che esistono in doppia serie, sono spostabili: esse dunque si possono mescolare precisamente come gli altri oggetti dell'educazione sensoriale. Maneggiate per il piedistallo, fatte vibrare a mezzo del martellino, il primo esercizio consiste nel riconoscere le due campane che producono lo stesso suono e metterle insieme vicine l'una all'altra (esclusi i semitoni). Viene poi l'apprezzamento dei toni della scala nella loro successione, e in questo caso è la maestra che dispone nell'ordine voluto una serie di campane, lasciando l'altra serie mescolata: e l'esercizio è ancora di appaiamento, perché consiste nel provocare il suono di una delle campane fisse nella serie e cercare a tentativi nel miscuglio dell'altra serie quella campana che vi corrisponda. Però qui l'appaiamento è guidato da un ordine determinato. Quando l'orecchio è sufficientemente educato a riconoscere e ricordare la successione dei semplici suoni della scala, allora i bambini hanno la possibilità di mettere, senza guida alcuna, le campane sciolte o mescolate nell'ordine e successione dei toni cromatici sulla guida del proprio orecchio musicale e di unirvi pure i semitoni." Le campane, dunque, in una prima fase formativa individuabile nell'ambito della scuola dell'infanzia, sono un ottimo materiale per lo sviluppo fondamentale della sensibilità uditiva (materiale che, idealmente, si unisce alle scatole dei suoni di cui si è parlato in precedenza) centrata sui "suoni musicali" e cioè su quei suoni in cui è presente presente anche la caratteristica dell'altezza (e cioè una frequenza determinata, individuabile e riconoscibile). Questa prima esperienza è generale e specifica allo stesso tempo nel senso che rappresenta un esercizio generale della sensibilità uditiva e, al tempo stesso, la base fondamentale per la specifica educazione ai suoni e alla musica. E' la stessa Montessori che sintetizza questo concetto: "Si può fare l'esercizio di discernere i toni, senza per nulla entrare nel campo della musica [...] l'esercizio sensoriale rappresenta la base necessaria all'educazione musicale. Il bambino che ha fatto un tale esercizio è preparato in modo eccellente a indendere la musica e perciò a fare più rapidi progressi. Non c'è bisogno di dire che, appunto, la musica stessa continuerà e affermerà l'educazione sensoriale [...] ma la base esatta di una percezione classificata, che è fissa dentro il bambino come una pietra fondamentale di paragone, ha un valore iniziale inestimabile per il progresso successivo." |
CAMPANE - Educazione musicale - La dissertazione sulle campane prosegue anche nella parte dedicata all'educazione musicale del testo "L'autoeducazione" (pag. 563 e seguenti). Anche qui vengono illustrate le caratteristiche del materiale "il materiale deve avere i caratteri generali del materiale sensoriale, cioè che gli oggetti differiscano per una sola qualità, destinata a stimolare il senso che vuole educarsi. Così le campane devono essere uguali apparentemente: in dimensioni, in forma, ecc. ma devono avere suoni diversi" e le modalità graduali di utilizzo. Al bambino viene prima proposto di accoppiare suoni uguali; si passa poi alle differenze fra i suoni e quindi alla gradazione degli stimoli. La gradazione si concretizza dapprima con la ricostituzione della scala diatonica (DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI, DO) alla quale si associa anche il nome del suono attraverso il posizionamento corretto dei dischetti che portano, appunto, i nomi dei suoni (vedi immagini a lato - questo aspetto è anche visibile nel contributo "Clochettes - Mise en paires & Gradation" pubblicato nella nostra pagina esperienze. Questa associazione avrà poi un seguito nel percorso dedicato alla lettura e scrittura musicale. Segue poi la gradazione dell'intera scala cromatica. Lo sviluppo del senso musicale attraverso le campane, dalla scuola dell'infanzia in poi, ha dei risvolti molto positvi per l'educazione al suono e alla musica; il materiale montessoriano svolge un'azione di "ear training" (educazione dell'orecchio) molto efficace. Questo aspetto andrebbe ulteriormente sviluppato creando nuovi stimoli didattici all'utilizzo delle campane. |
|
|
STRUMENTARIO DIDATTICO - per le "riproduzioni musicali" - Scrive Maria Montessori ne: "La scoperta del bambino" (pag. 319 e seguenti) "La musica udita e accompagnata da movimenti ritmici è un elemento soltanto dell'educazione musicale (riguardante la successione dei suoni nel tempo e il tono espressivo della frase). C'è poi lo studio melodico e dell'armonia che si presta ad un esercizio individuale solo allorché il bambino abbia a sua disposizione gli strumenti adatti a lui non solo nelle dimensioni, ma soprattutto nella semplicità e sia lasciato libero d'usarne senza l'impaccio di una troppo rigida tecnica. Allora con brevi iniziazioni e lezioni, simili a quelle che danno le maestre del nostro metodo per rendere utile il materiale in genere, si mette il bambino in grado di fare le sue esecuzioni, ritraendone appunto per la semplicità degli strumenti melodiosi, un interesse sempre crescente. Le esecuzioni musicali dei bambini riescono a un effetto sorprendente allorquando si riuniscono in gruppi per dare concerti la cui possibilità è dovuta all'esercizio che ogni bambino ha fatto sul proprio strumento in studi individuali dai quali è potuto sorgere un vero sentimento musicale. A questi risultati è riuscito in Inghilterra il Dolmetch, che volendo riportare in uso gli squisiti strumenti musicali del passato, caduti oggi in disuso pel trionfo predominante del pianoforte, ha avuto l'intuizione di costruire strumenti semplici per i bambini"
|
|
|
|
|
|
|