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Justine Ward

speciale natale

                

Justine Bayard Cutting Ward (Morristown, New Jersey, Stati Uniti, 7 agosto 1879 - Washington, 27 novembre 1975) ebbe un itinerario di vita insolito per una donna del suo tempo descrivibile nei termini di una continua intersezione di anime, di esperienze e di spiritualità: pluralismi che ella seppe accogliere con intelligenza, creatività e tenacia grazie alle risorse di una fede profonda. Le sue competenze spaziavano dalle scienze sociali a quelle musicali per approdare, anche grazie all’operoso incontro con Dom André Mocquereau, allo studio ‘scientificamente fondato’ del canto gregoriano di cui divenne competente assertrice nei contesti ecclesiali, formativi e sociali.

La multidimensionalità intellettiva ed esperienziale della Justine Ward è presente anche nel suo metodo che si configura come una vera e propria modellizzazione pedagogica dotata di caratteri di scientificità nella quale ricompose saperi diversi, evitando quell’iperspecializzazione della conoscenza che separa uomini e idee. Le sue idee ebbero positivi riscontri attraverso ragguardevoli approdi internazionali nei quali il metodo – mantenendosi coerente con le finalità dell’impianto originario – manifestò quella flessibilità tipica delle elaborazioni più rigorose, adattandosi alle diverse necessità sociali, culturali e scolastiche.

Sebbene ricompreso da molti autori tra i cosiddetti ‘metodi storici’ dell’educazione musicale, al metodo Ward non è stata riservata di recente un’attenzione pari a quella indirizzata alle proposte formative musicali elaborate da altri eminenti studiosi come: Jacques-Dalcroze, Carl Orff, Edgar Willems, Zoltán Kodály. Metodi questi ultimi rispetto ai quali l’approccio della Ward manifesta significativi punti di contatto pur distinguendovisi per vari aspetti.

L’introduzione del metodo in Italia nel primi decenni del secolo XX fu possibile in virtù di una serie di relazioni umane, spirituali e artistiche che l’autrice seppe intessere e coltivare nel tempo: l’amicizia con Egisto Fabbri, la disponibilità delle Suore Mantellate di Pistoia, l’ONAIR, i Gruppi d’Azione della Lombardia e del Piemonte, varie autorità civili e/o politiche. L’approdo italiano assunse particolari connotazioni in quanto avvenne in un periodo storico complesso: l’ascesa al potere del regime fascista, l’entrata in vigore e l’incompleto realizzarsi della riforma scolastica voluta da Giovanni Gentile, l’animarsi e il definirsi di un acceso dibattito decennale sul tema dell’insegnamento religioso scolastico. Considerando poi le caratteristiche delle aree geografiche nelle quali il metodo attecchì (Casentino, Terre Redente e Agro Pontino), possiamo affermare che con la recezione italiana vi fu il tentativo di comporre, attraverso la musica, bisogni formativi e sociali di ampie fasce di popolazione dominate dalla povertà e da un forte desiderio di emancipazione socio-culturale. La scelta di realizzare uno specifico lavoro dedicato alla figura e all’opera didattica di Justine Ward è da ascrivere pertanto al mio desiderio di approfondire un contributo della spiritualità monastica benedettina e della didattica musicale dotato di rilevanti tratti di originalità che per varie ragioni abbisogna oggi di essere ulteriormente valorizzato. Questa pubblicazione vuole essere quindi un’occasione per dar conto di una modellizzazione otto-novecentesca di indubbio valore, rivisitando e interpretando le sue caratteristiche preminenti alla luce del divenire delle scienze sociali e di quello che è oggi l’insegnamento musicale nella scuola di base italiana.

Tratto da: Dario De Cicco, Il metodo Ward per l'educazione musicale. Genesi, lineamenti ed esperienze, LIM 2016 - Leggi una recensione di questo libro scritta da Alessandra Seggi: clicca qui

L'educazione musicale secondo Justine Ward

Ward method

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